Viene chiamata terapia familiare quella branca della psicoterapia che punta anche sulle risorse dei familiari per affrontare la sofferenza psichica dell’individuo. L’approccio si basa sulla collaborazione di tutta la famiglia in una consultazione finalizzata alla comprensione delle origini della sofferenza che si manifesta nel comportamento disturbato del figlio.
Il primo colloquio è finalizzato ad una descrizione del problema, da mettere in relazione con le vicissitudini della storia personale e familiare del paziente. In questo primo colloquio si valuta l’utilità e la possibilità di una consultazione familiare. Accertato il consenso sul progetto di consultazione familiare, il successivo colloquio viene utilizzato per un’ampia raccolta di informazioni su tutti i dati di fatto che caratterizzano la storia trigenerazionale della famiglia e del paziente.
Questa diagnosi individuale e familiare vuole restituire al paziente ed alla sua famiglia una nuova competenza e speranza per affrontare costruttivamente le difficoltà in atto e costruire con noi, nel caso se ne valutasse la necessità, il progetto di un intervento terapeutico più a lungo termine.
La terapia può proseguire secondo differenti progetti, che prevedono idealmente l’impegno sia del paziente sia dei familiari, in sedute congiunte e/o separate. La frequenza delle sedute familiari è mensile.